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I miei 10 passi verso la libera professione
1° Passo
Mi iscrivo alla facoltà di psicologia, supero il test di ammissione e inizia la faticosa carriera universitaria.
2° Passo
Mi laureo ma so che non è finita qui.
3° Passo
Appena finita l’Università l’entusiasmo mi trascina a superare gli ultimi scogli: tirocinio ed Esame di Stato
4° Passo
Mi iscrivo all’Ordine degli Psicologi e divento a tutti gli effetti libera professionista. Fin qui ogni obiettivo era più o meno prevedibile e sapevo cosa mi toccava fare per raggiungere il traguardo successivo. D’ora in poi sarò io a dovermi attivare per capire i passi successivi.
5° Passo
Quindi mi attivo: invio il curriculum, faccio colloqui, piccoli progetti, grandi speranze e nel frattempo forse è il caso di cercare una scuola per diventare psicoterapeuta… del resto non è che mi senta proprio appagata facendo l’operatore psicosociale.
6° Passo
Continuo a spendere soldi per avere titoli e vorrei spendere i titoli per avere soldi o almeno un contesto realmente competente nel quale riconoscermi e che professionalmente mi identifica.
7° Passo
Incomincio a chiedermi cosa fanno gli altri miei colleghi e scopro che siamo più o meno tutti nella stessa condizione. Nel frattempo ho aperto Partita Iva, pago l’ENPAP, pago l’ORDINE ed in cambio mi arrivano a casa brochure, libri, libretti, cd, dvd, etc. Sono un po’ delusa e incazzata. Sì sono una libera professionista, padrona del mio destino ma costretta a fare i conti con un mercato difficile.
8° Passo
Allora incomincio a chiedermi cosa fanno veramente per me le Istituzioni della mia categoria e scopro che gli Ordini sono quasi tutti gestiti da psicologi dipendenti dal Sistema Sanitario Nazionale (poche migliaia di iscritti al sindacato AUPI con uno stipendio sicuro di almeno 2.500 euro al mese, anche nel caso di malattia e con le ferie pagate). Scopro che perfino l’ENPAP (l’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi), che soprattutto noi liberi professionisti dobbiamo pagare, è gestito da dirigenti AUPI, nonostante questi ultimi versino i loro risparmi in un ente di previdenza diverso!! Penso che l’Ordine così composto non può essere rappresentativo del 95% della categoria che lotta ogni momento per costruire il proprio lavoro e la propria autonomia.
9° Passo
Voglio essere padrona fino in fondo del mio destino. Se è l’Ordine che decide per la mia professione voglio che facciano di più ovvero voglio fare di più. Certo non da sola, wonder woman lo trasmettevano negli anni 70 ed oramai non ci crede più nessuno. Quello che funziona, è ormai assodato, è la realtà associativa dove le idee di 1000 fanno la forza di un progetto.
10° Passo
Ho deciso di condividere il progetto Sipap per sentirmi capace di dirigere il mio futuro lavorativo, per cambiare questo Ordine e spingerlo a fare davvero ciò che è funzionale alla mia identità professionale. Ho sottoscritto il manifesto a favore della libera professione ed il programma che la Sipap vuole realizzare all’interno dell’Ordine e ti chiedo di firmarlo anche tu. Anzi ti chiedo di più: entra anche tu nel Comitato Elettorale e aiutaci a realizzare i tuoi progetti professionali.
SOCIETÁ ITALIANA PSICOLOGI AREA PROFESSIONALE PRIVATA
MANIFESTO A SOSTEGNO DELLA LIBERA PROFESSIONE
Formazione e Competenza — Tutela — Promozione e Sviluppo
Siamo oltre 500 psicologhe e psicologi del Lazio, liberi professionisti ma anche dipendenti di strutture private. Operiamo in tutte le aree in cui si esplica l’attività professionale dello psicologo: psicodiagnosi, psicologia del lavoro, dello sport, giuridica e peritale, penitenziaria, di comunità, pubblicitaria, scolastica, dell’orientamento, psicoterapia, psicosomatica, emergenza ecc.
Abbiamo l’obiettivo prioritario di restituire potere decisionale ai circa 15.000 colleghi iscritti all’Ordine degli Psicologi del Lazio operanti nell’area libero-professionale e privata (circa il 95% dell’universo della professione) che non sono rappresentati dall’attuale Ordine.
Come noto, le massime cariche del’Ordine eletti da “Cultura & Professione”, Presidente e Vicepresidente, da sempre sono Pubblici Dipendenti e hanno realizzato una fallimentare politica tesa quasi esclusivamente alla tutela del lavoro pubblico e ad un uso demagogico del potere a scopo del tutto diverso dall’interesse generale.
Gli effetti di tale gestione sono tutti evidenti:
Ø scarsa o nessuna attenzione per i settori applicativi diversi dalla psicoterapia e ugualmente importanti per lo sviluppo della nostra identità professionale;
Ø impennata dei costi della formazione;
Ø uso politico e di parte della deontologia;
Ø caduta verticale dell’immagine professionale;
Ø marginalizzazione sociale della professione in tutti i campi di applicazione della psicologia;
Ø paralisi del mercato del lavoro.
Tutto questo si sta traducendo in una crisi grave e globale della professione
a livello di immagine, qualità e occupazione.
È tempo che gli psicologi liberi professionisti si impegnino in prima persona, anche in nome e rappresentanza dei più giovani colleghi disoccupati o sottoccupati, ai quali aprire concrete opportunità di lavoro al di fuori del settore pubblico, che ormai offre ben poche possibilità di inserimento.
IL PROGETTO
Vogliamo presentare una lista con un programma coraggioso e impegnativo, creare un’alleanza tra professionisti che condividono lo stesso tipo di problemi e difficoltà, per affrontarli e risolverli insieme, riportando l’equilibrio democratico all’interno dell’Ordine degli Psicologi del Lazio attraverso un’adeguata rappresentanza dei liberi professionisti.
L’OBIETTIVO
Il futuro della nostra professione dipende anche da te e dal successo di questa iniziativa. Se sei d’accordo con il nostro programma, partecipa a questo progetto comune firmando e inviando la scheda di adesione e chiedi ad un collega amico di fare altrettanto. L’Ordine è nostro: riprendiamocelo!
L I N E E P R O G R A M M A T I C H E
Formazione e Competenza
Troppa teoria e poca pratica. Diceva Carl Rogers che "questo è un mestiere che si impara facendo". L'Università, così com'è oggi strutturata, pare voglia più informare sulla disciplina invece di formare professionisti. Per iniziare a fare, o per meglio dire, a capire cosa fare, occorre intraprendere percorsi di specializzazioni post-laurea. È nostra intenzione quindi, promuovere una razionale e mirata revisione dei percorsi formativi - di base e specialistici - attraverso forme di apprendimento più esperienziali, capaci di garantire lo sviluppo di una professionalità integrata. Prima tra tutti, è necessaria la revisione del percorso di laurea, con il ripristino della laurea quinquennale di base.
PROPONIAMO
A l’individuazione delle diverse e specifiche capacità didattico-formative delle diverse Agenzie di formazione e la loro integrazione in un rapporto paritetico e nel rispetto di regole certe e trasparenti;
B il potenziamento dei progetti formativi in aree diverse dalla psicoterapia ed il riconoscimento istituzionale delle nostre competenze in settori fondamentali (sport, lavoro, scuola, organizzazione di comunità, emergenza,psicodiagnosi, giuridica, etc.), per costruire una identità comune, “demedicalizzata”, che superi l’attuale riconoscersi quasi esclusivamente nella funzione clinica.
C l’istituzione di un Osservatorio che: (a) tenga sotto controllo gli indicatori qualitativi-quantitativi dell’evoluzione della professione; (b) costruisca un parametro di efficacia che tenga conto del rapporto numerico docenti/allievi e delle capacità logistiche delle strutture universitarie e private; (c) fornisca adeguate informazioni agli studenti per indirizzarli verso i settori capaci di maggiore occupazione.
D il ritorno ad una applicazione corretta della deontologia professionale: basta con l’uso politico-intimidatorio dei procedimenti disciplinari! Vogliamo terzietà e trasparenza!
Tutela — Promozione — Sviluppo
Lo sviluppo professionale ha bisogno di tutela, ma ancor più di promozione.
Per sviluppare e promuovere la nostra professione occorre:
Ø diffondere cultura specifica;
Ø scoprire nuovi spazi operativi;
Ø comunicare all’utenza un’informazione costante, trasparente ed efficace;
Ø offrire competenze continuamente arricchite dalla verifica dei risultati;
Ø garantire la presenza nel sociale di una professionalità forte e multiforme;
Ø supportare il riconoscimento della professionalità dei Colleghi degli Enti Locali (Comune e Prov.);
Ø difendere la riserva delle competenze degli psicologi dall’invasione di professioni limitrofe.
VOGLIAMO
A. modificare la dialettica pubblico-privato attraverso forme di collaborazione che prevedano consulenze e convenzioni a favore dei liberi professionisti, delle associazioni private e delle strutture di volontariato;
B. diffondere la cultura psicologica e promuovere la presenza e gli interventi degli psicologi sul territorio tramite la costituzione di un ufficio per la cura dei rapporti con i mass media, gli enti, le istituzioni e le altre aree professionali, altresì tramite campagne di stampa e informazione simili a quella che in questo momento sta realizzando la Sipap Lazio: Il Mese del Benessere Psicologico.
C. costituire una Agenzia di Accreditamento che offra un servizio di consulenza per promuovere e sviluppare l’efficacia e la qualità dell’attività psicologica nei settori pubblici e privati;
D. istituire uno Sportello di informazione e orientamento al lavoro per il sostegno dell’imprenditoria giovanile.
Tali azioni si pongono come obiettivo la crescita di tutti gli psicologi, piuttosto che la difesa dei singoli gruppi. Siamo infatti convinti che l’autonomia professionale si garantisce attraverso la corretta diffusione e la continua verifica dell’immagine professionale.
Erogazione di servizi
Compito fondamentali dell’Ordine è quello di garantire agli iscritti un supporto costante rispetto a tutte le aree di attività che coinvolgano l’esercizio della professione. A tal fine, il Consiglio dell’Ordine deve assicurare, fra gli altri, i seguenti servizi:
A assistenza sotto il profilo amministrativo, legale, fiscale, pensionistico, mutualistico;
B informazione e diffusione di tutte le notizie che riguardano la professione, i concorsi, gli spazi occupazionali, ecc;
C istituzione di corsi di avviamento alla libera professione e di formazione al management sia pubblico che privato;
D favorire e sostenere la formazione ed il confronto di esperienze, mirati a incrementare lo scambio culturale e favorire un processo di formazione permanente.
Appello per la firma delle schede di adesione
Il progetto della dirigenza sindacale AUPI e di altre forze lobbistiche come “Cultura e Professione” è risultato culturalmente fallimentare.
Riteniamo che sia giunto il momento che i Liberi Professionisti rialzino la testa nell’interesse di tutta la categoria.
È con questa ottica che abbiamo deciso di chiedere le firme di adesione ai singoli colleghi che hanno a cuore il futuro della nostra professione.
È importante che tutti i Colleghi iscritti all’Albo aderiscano all’iniziativa e partecipino attivamente alla campagna per l’elezione del Consiglio dell’Ordine, in quanto è dal risultato di tale votazione che dipende il nostro futuro professionale. Non chiediamo solo di votare ma di collaborare con tutti coloro che, nello spirito di “servizio” che anima il loro operare, si battono per un Consiglio dell’Ordine democratico.
Per sostenere questo programma e la futura lista di candidati che lo attueranno, invia la seguente scheda compilata e firmata.