CONTRO IL BUON GOVERNO
Due anni e mezzo di buon governo dell’Enpap grazie alla Sipap.
Che coincidenza! Proprio adesso che la Sipap ha dato prova di capacità di governo, per di più nel peggior periodo dei mercati finanziari, tutti coloro che hanno governato male anche quando i mercati finanziari andavano più che bene si sono svegliati e provano a rifarsi il look con qualche mese di arraffazzonata e scomposta opposizione.
Forse si sono dimenticati che a giugno 2005, ad appena pochi mesi dalle elezioni, la maggioranza che aveva vinto promettendo governabilità e un programma da realizzare, con una coalizione formata dall’Aupi, da Cultura e Professione e da un gruppo di consiglieri vicini al presidente Houlis, si è liquefatta come neve al sole. L’Enpap, a quel punto, era nella paralisi e allo sbando.
I consiglieri Sipap, per circa un anno, da giugno 2005 a giugno 2006, hanno cercato di tenere in piedi l’ente senza allinearsi ad alcuna delle forze contendenti ex alleate, ma si sono resi conto che un mandato senza guida e senza un programma sarebbe stato buono solo per far intascare ai 28 consiglieri del CdA e del CIG indennità e gettoni di presenza, senza alcuna utilità per la categoria. Quindi a ottobre 2006 hanno presentato una mozione nella quale “affermavano la volontà di assumere la congiunta e diretta responsabilità della gestione dell’Ente con qualunque consigliere mostrasse una seria e responsabile voglia di giungere ad un profondo e radicale cambiamento della politica previdenziale.
Questi gli obiettivi proposti:
“a) ridefinire il piano di indirizzo finanziario per un’ottimizzazione della resa degli investimenti in termini di una maggiore efficienza ed efficacia delle strategie finanziarie e di una maggiore trasparenza nella composizione del portafoglio titoli;
b) rifondare la cultura previdenziale dell’Enpap trasformandola da ente impositivo di versamenti contributivi ad ente erogatore di servizi per gli iscritti;
c) implementare l’informatizzazione delle comunicazioni amministrative, delle procedure di inserimento dati e della gestione previdenziale degli iscritti, incentivando anche questi ultimi ad utilizzare le procedure informatiche;
d) una significativa riduzione delle sanzioni applicate agli iscritti;
e) per chi ha redditi marginali derivanti dall’esercizio della libera professione e/o altra adeguata copertura previdenziale, la possibilità di:
- non iscriversi immediatamente all’Enpap;
- liquidare all’età pensionabile e su richiesta dell’iscritto, nel caso in cui la pensione sia inferiore a quella sociale, il capitale versato e rivalutato in alternativa all’erogazione della pensione;
f) attivare un programma di tutele che garantiscano agli iscritti e alle loro famiglie un’adeguata copertura e sostegno assistenziale;
g) investire una quota di circa il 10% del patrimonio in immobili;
h) modificare il regolamento elettorale al fine di esemplificare le modalità organizzative, agevolare il voto postale e garantire la trasparenza delle procedure;
i) istituire la figura del Garante degli iscritti al fine di tutelare i legittimi interessi degli iscritti nel caso di controversia con l’Ente”.
Non era un programma semplice da realizzare in soli due anni ma oggi i punti a, b, c, d, f, h sono stati del tutto realizzati.
*Giancarlo Ceccarelli
Coordinatore Cig della Sipap
Consigliere Cig dell’Enpap