Articoli SIPAP NEWS n° 1/2001





ENTI DI PREVIDENZA
Parla Maurizio De Tilla, Presidente dell'ADEPP

di Alessio Falconio

Per i fondi incrementi annui dal 5 al 10%, con punte del 13% nel '96". A pochi mesi dal rinnovo dei vertici ENPAP, I'ente di previdenza degli psicologi, vogliamo aprire una finestra informativa sul mondo degli enti gestori. L'Avvocato Maurizio De Tilla, Presidente della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense, è Presidente dell'AdEPP l'associazione che riunisce gli enti di previdenza privati. All'AdEPP aderiscono le casse previdenziali di diciotto diverse categorie di professionisti, tra cui quella degli psicologi. Lo abbiamo intervistato. Chiedendogli innanzitutto di spiegarci, in modo semplice, che cosa fa un ente di previdenza con i contributi dei professionisti.
"Poichè le pensioni vengono pagate dopo molti anni - risponde Maurizio De Tilla - gli enti devono innanzitutto gestirli per conservare intatto il valore della moneta che viene versata. E poi cercare di incrementarlo con discreti rendimenti, in modo da assicurare dei migliori trattamenti pensionistici. Per far ciò bisogna diversificare il proprio portofoglio." I risultati sono molto incoraggianti se, come racconta il Presidente De Tilla "I'incremento medio annuo dovrebbe oscillare tra il 5 e il 10%." Numeri decisamente distanti però dal deludente 2% reso dal patrimonio ENPAP investito nel 1999. "Quella degli psicologi - dice il Presidente AdEPP - è una cassa di recente istituzione, che ha più bisogno di investimenti che di rendimenti." Anche se il piano finanziario varato il 6 marzo 1999 dal Consiglio Generale d'Indirizzo viene messo in atto solo nel 2000 con un grave ritardo. "Ci sono state anche difficoltà di inizio gestione - dice ancora De Tilla -. Spero che l'AdEPP riesca a dare una mano alle casse di recente istituzione anche sul piano del potenziamento dei rendimenti e degli investimenti. Nel periodo '95/'96- ricorda ancora il Presidente dell'AdEPP - grazie ad un andamento molto buono dei titoli di stato, i rendimenti sono arrivati anche al 13% annuo". Quella degli enti dei professionisti è una realtà molto importante per il mercato italiano. "I fondi sono rapportati - dice ancora l'Avvocato De Tilla - a circa un milione di professionisti, con un patrimonio di circa 30mila miliardi ed entrate superiori ai 5 mila miliardi l'anno." E per questo i controlli sulla gestione dei fondi non mancano. "Sono moltissimi. Innanzitutto essendo associazioni di diritto privato c'è il vaglio dei sindaci e delle società di revisione dei bilanci. Poi sugli indirizzi generali vigila la Corte dei Conti. I bilanci, sia preventivo che consuntivo, vengono mandati ai ministeri vigilanti, Lavoro, Tesoro e Giustizia. Inoltre esiste una Commissione parlamentare bicamerale di controllo sui fondi pensione in generale". Non ultimo il vaglio democratico. "Essendo tutti elettivi, sia gli amministratori che i delegati, periodicamente sono sottoposti al giudizio politico delle elezioni. E poi rispondono alla loro categoria. Anzi - conclude De Tilla - di controlli ce ne sono troppi. Alcuni sono ripetitivi, burocratici. Con la privatizzazione è stata introdotta l'autonomia, normativa e gestionale. Agli amministratori degli enti è stata attribuita una forte responsabilità. I patrimoni degli enti, dopo la privatizzazione, sono aumentati grosso modo del 50% in media. Quello della cassa forense del 100% in quattro, cinque anni." Beati avvocati, verrebbe da dire... Nei pochi mesi che mancano al rinnovo dei vertici ENPAP continueremo ad informarvi sul mondo degli enti di previdenza.

* Alessio Falconio
Responsabile della redazione SIPAP News