Articoli SIPAP NEWS n° 1-2/2002





Il parere di Patrizia La POrta, presidente SIRPAS
La psicologia al servizio della scuola


di Gianni Maccarini

Presidente, a marzo 2002 la Società Italiana di Studi e Ricerche per lo Sviluppo della Psicologia in ambito scolastico e formativo ha compiuto un anno, com'è nata l'esigenza di cosstituire un'associazione di psicologia scolastica?
Per sviluppare -dice La Porta- la funzione psicologica nei contesti scolastico e formativo. Intendiamo promuovere, tra gli psicologi e la realtà della scuola, una psicologia radicalmente orientata al cliente, appropriata agli scopi del sistema scolastico e formativo, ai suoi attori. Penso in primo luogo ai docenti, ai formatori e ai dirigenti.
Si tratta di ridefinire le classiche articolazioni tra pubblico e privato, tra psicologi insegnanti e psicologi consulenti, tra una "psicologia clinica" votata alla patologia (o comunque alle condizioni di scarto dalla normalità) e una "psicologia dell'organizzazione e del lavoro", che si occupa di aziende e risorse umane. Una professione che recuperando la sua radice nella psicologia generale sappia integrare la tradizione clinica, con quelle organizzativa e psicopedagogica.
Avete dei riferimenti concreti in tal senso?
La sperimentazione effettuata nel biennio 19992000 dall'Ordine del Lazio, a quel tempo governato dalla maggioranza della SIPAP sotto la presidenza di Stefano Crispino, ha offerto una valida base di partenza per la definizione di questo modello scientifico-professionale. La sperimentazione fu condotta dal Prof. Sergio Salvatore, fondatore e primo presidente della SIRPAS nel 2001.
Lo psicologo -ci spiega il neo-eletto presidente della SIRPAS- lavora sulle variabili che possono favorire o inibire l'eff&Mac245;cacia e l'eff&Mac245;cienza dei processi formativi, contribuendo così ad ottimizzare i contesti d'insegnamento e di apprendimento. È ovvio che il suo intervento si ha solo in presenza di una domanda. Sia chiaro, insomma, non c'è nessuna possibilità di azioni prescrittive. L'intervento si fonda sulla condivisione degli obiettivi con chi ne fa richiesta.
Quali sono le differenze rispetto ad un intervento ordinario?
La funzione psicologica non interviene sull'individuo in sé, bensì sul rapporto tra l'individuo e la comunità scolastica. L'intervento riguarda i processi relazionali (cognizioni ed affetti), organizzativi (norme esplicite ed implicite) e culturali (i modi di pensare condivisi) che sostanziano il rapporto individuo-contesto.
Lo psicologo quando opera con i singoli soggetti, in ragione di eventi critici, agisce con lo scopo di sviluppare l'efficacia del processo formativo e il livello d'integrazione dell'utente nel sistema scolastico. Questo anche in situazioni critiche particolarmente pervicaci (ad es. soggetti con situazioni cristallizzate di ritardo nell'apprendimento, disadattamento, disagio sociale). In casi del genere lo psicologo attiva le risorse territoriali, valutando l'opportunità di strategie d'intervento di tipo socio-sanitario.
Come controllare l'esito dell'intervento?
La verifica-risponde La Porta- è un momento centrale ed importante, è parte integrante dell'intervento. È da essa che si determinano gli standard per giudicare la qualità, l'utilità, l'effcacia e il significato dei risultati ottenuti, consentendo contestualmente al consulente di acquisire informazioni da analizzare e valutare. È un continuo miglioramento dell'offerta e del servizio psicologico. La verifica -dice ancora il presidente della SIRPAS- documenta gli esiti raggiunti e valida l'intervento stesso, valorizzando sia l'intervento che il committente. Questa è compiuta sulla base di indicatori condivisi e definiti in coerenza con gli scopi della committenza. In breve la verifica pone una stretta relazione tra la problematica che ha motivato la committenza e l'intervento stesso.
La specificità di tale modello -dice ancora La Porta- sta nel mutamento della funzione psicologica: dalla logica del lavorare nella scuola si passa a quella del lavorare per la scuola.
Qual è la differenza?
Lavorare nella scuola significa considerarla un contenitore di soggetti e di processi psico-sociali universali, che sono assunti ad oggetto dell'intervento psicologico. Si pensi agli interventi di sostegno psicologico rivolti ai ragazzi. La scuola ospita tali attività, riconoscendole utili. E tuttavia, assumendo come fruitore un utente specifico (il ragazzo, piuttosto che lo studente), potrebbero realizzarsi allo stesso modo in altri contesti (i gruppi di volontariato, la parrocchia, le associazioni sportive, la caserma), purché capaci di organizzare la domanda (cioè, di interfacciare psicologo e utenza).
Lavorare per la scuola significa invece aumentare la capacità del cliente di perseguire i suoi scopi. In altri termini, l'intervento psicologico diventa lo strumento che la scuola usa per sviluppare eff&Mac245;cienza ed eff&Mac245;cacia nel raggiungimento dei propri obiettivi formativi. Da qui una fondamentale differenza nel rapporto scuola-professionista. In un caso (lavorare nella scuola), lo psicologo è il committente dell'intervento, mentre la scuola eroga al professionista un servizio (gli organizza l'utenza); nell'altro (lavorare per la scuola), il committente è la scuola, con lo psicologo in posizione di servizio. Quali attività avete in programma?
La SIRPAS intende perseguire i propri obiettivi attraverso lo studio, la ricerca e l'intervento. Abbiamo in programma iniziative scientifiche, scambi culturali, elaborazione e sperimentazione di modelli d'intervento e di verifica, predisposizione di modelli di servizio.
Abbiamo varato la pubblicazione di una rivista scientifica e progettato, a breve, ulteriori attività (convegni, seminari, congressi, collane) atti a sostenere le letterature di settore.
Intendiamo promuovere anche il confronto scientifico e culturale sugli sviluppi internazionali della ricerca psicologica in ambito scolastico e formativo. In tal senso daremo vita a rapporti di partnerariato internazionale con Università, Società scientifiche e Associazioni professionali psicologiche, sia di Stati Membri della Comunità Europea che di Paesi extracomunitari.
Che tipo di organizzazione vi siete dati?
La SIRPAS è articolata in divisioni di ricerca. Ciò allo scopo di valorizzare la specificità delle diverse tradizioni di letteratura e di orientare le attività ad obiettivi, secondo progetti di medio periodo.
Ciascun socio può aderire ad una Divisione di ricerca. La Divisione di ricerca viene costituita su proposta dei soci, con approvazione del Comitato Scientifico (che sovrintende la validità scientifica delle attività della SIRPAS). Mi permetta di ricordare -conclude La Porta- che alla SIRPAS possono aderire come soci sia psicologi che operatori del sistema scolastico. Ciò permetterà, in coerenza con la finalità dell'orientamento al cliente, di integrare il punto di vista del cliente già nella fase di riflessione sulla funzione psicologica.

*Gianni Maccarini
Consigliere dell'Ordine della Lombardia
e del Consiglio di Indirizzo della SIPAP