di Diego Polani
Parafrasando quando ebbe a dire Benito Mussolini in Parlamento, subito dopo aver ricevuto l'infausto incarico di governo, l'attuale maggioranza di Cultura e Professione ha trasformato l'Ordine in "un bivacco per i propri manipoli".
Dopo più di un anno e mezzo di governo ordinistico è ormai certo che questa maggioranza, in questa consigliatura, lascerà un segno indelebile sull'Ordine degli Psicologi del Lazio. I fatti sono pochi e tutti negativi:
1) Art. 34: la maggioranza ha deciso di essere parte in causa a favore del MURST nei vari procedimenti legali, ma non ha potuto cancellare nessuna delle iscrizioni fatte dalla precedente maggioranza SIPAP, nemmeno adesso che per più di un centinaio di iscritti è stato annullato l'esame di Stato. Evidentemente non era vero ciò che hanno affermato durante la campagna elettorale e cioè che le iscrizioni fatte dalla maggioranza SIPAP erano discrezionali. E' stata confermata altresì l'obbligatorietà e la legittimità di quelle iscrizioni.
2) Art. 35: Sono centinaia le domande inevase sui tavoli del bivacco ordinistico e tutt'oggi i rigetti si contano sulle dita di una mano. Dove è finita la sbandierata serietà della maggioranza di Cultura e Professione a fronte delle accuse di superficialità da loro mosse alla SIPAP?
3) Quota di iscrizione all'Ordine: I'aumento da £. 230.000 a £. 280.000 ha visto l'aumento di spese interne di funzionamento dell'Ente, ossia l'aumento delle indennità di carica per Presidente, Vicepresidente, Segretario e Tesoriere, I'aumento dei gettoni di presenza ai Consiglieri, I'aumento delle commissioni e dei gruppi di lavoro quasi fosse una distribuzione di poltrone, I'affidamento di un badget ai coordinatori di commissione per fare progetti non si sa quanto utili, I'aumento degli impiegati assunti con agenzie interinali e, allo stesso tempo, diminuzione dei giorni e degli orari di apertura al pubblico, scomparsa della presenza dell'Ordine dalla vita professionale dei nostri iscritti e dalla vita politica.
4) Psicologia scolastica: si dice che esista una commissione, purtroppo nominata in assenza del quorum previsto dal Regolamento consiliare. Domanda: sono legittimi il pagamento dei gettoni di presenza ai commissari e le sue proposte? E, soprattutto, che proposte e progetti ha, visto l'inconcludenza dei suoi lavori?
5) La Commissione Contratti: grazie alla scarsa trasparenza, ha ottenuto le dimissioni del Consigliere Del Monte.
6) Commissione di psicologia del lavoro: è stata l'occasione per vedere quattro volte il consigliere Panzarani che la coordina (nel 2001 presenze al consiglio = 0). Del programma iniziale nulla è stato fatto se non un'iniziativa di una mattinata, decisa in fretta e furia, su "psicologia ed internet", che ha portato alle dimissioni di Polani dalla Commissione in quanto non era stata deliberata dal Consiglio.
7) Il regolamento dell'Ordine: viene ripetutamente disatteso al fine di creare condizioni favorevoli ad uso esclusivo della maggioranza. Noi proponiamo di abolirlo, visto che il Presidente Morozzo ritiene facoltativo il suo rispetto.
8) Le riunioni consigliari: sono una bieca passerella di delibere già decise e volutamente non discusse in maniera democratica. Un governo di stile sudamericano anni '70, ma con la pretesa di apparire democratico.
9) Rivista dell'Ordine: stendiamo un velo pietoso, 18 mesi un numero! E che costi!!! Per non parlare della decisione autoritaria di gestirla solo con componenti della maggioranza senza informare di alcunchè il Consiglio.
10) Eliminazione della segreteria informatizzata: ottima soluzione. Peccato che non è stata proposta nessun'altra alternativa.
11) Riunioni dell'Ordine: molte sono saltate per mancanza di numero legale e parecchie salvate grazie allo spirito di servizio manifestato dai consiglieri SIPAP.
12) Bilanci consuntivi: sono reiteratamente votati dopo la scadenza di giugno prevista per legge. Ad oggi non è stato ancora approvato il bilancio del 2000. Fortuna che i bilanci sono controllati da un Comitato di revisori dei conti proposti ed eletti dalla maggioranza. Insomma all'aumento della quota di iscrizione è corrisposta una diminuzione di impegni politici ed informativi a favore della categoria.
Ed ora un'occhiata ai numeri.
Dal riquadro sottostante emerge chiaramente che nel 1999, quando la gestione delI'Ordine era affidata alla SIPAP, la situazione era ben diversa.
Come dimostrano i fatti, lanuova maggioranza lavora di meno e costa il doppio già al primo anno di governo. Nel 2001 la tendenza è in aumento, infatti, oltre ad aumentare l'indennità di carica, I'attuale maggioranza ha aumentato il compenso per le medaglie di presenza a £ 260.000 e a tuttoggi non è stato pubblicato ancora il 2° numero del Notiziario.
*Diego Polani
Consiglierie dell'Ordine del Lazio