di Stefano Crispino
In questi mesi di aspro confronto politico per il rinnovo degli organi dell'ENPAP, molti colleghi si saranno chiesti come stanno veramente le cose, qual'è la verità, dove sta la ragione. Alcuni, incontrandomi nei pressi del seggio di voto, mi hanno rivolto questa domanda direttamente.
Ebbene, ho avuto difficoltà a rispondere ad una simile domanda. Noi psicologi sappiamo che la verità è soggettiva e non riposa mai più di qualche attimo nello stesso giaciglio. Tuttavia ho potuto parlare della passione con cui abbiamo affrontato questo impegno a nome di tutti coloro che avevano messo nelle nostre mani il mandato a rappresentarli, ho parlato di ciò di cui eravamo e siamo tutt'ora convinti: si poteva fare di meglio e di più per il governo dell'ente, se solo si fosse dato ascolto anche ad altra voce e non solo a quella della superbia del potere. Non siamo stati ascoltati.
Ora questo mandato è scaduto e con esso il correlato potere. E' il momento dunque di fare un bilancio, di scegliere, di cambiare.
Al di là del fiume di parole e delle interpretazioni di parte, rimangono i fatti. In questo specifico caso i fatti sono numeri che inchiodano senza via di fuga. Solo gli sciocchi guardano il dito mentre il saggio indica la luna. Nessuno in questi ultimi sei mesi ha smentito i numeri da noi portati a conoscenza degli iscritti. Sarebbe stato facile dimostrare che quei numeri erano sbagliati, errate le somme sull'acquisto della sede, inesatte le cifre sui bassi rendimenti, errati i conti che segnalavamo il disavanzo del bilancio consuntivo 2001. Dati, tutti questi, rilevati dai bilanci consuntivi dell'Ente e dalle relazioni del Collegio dei Sindaci. Dati pubblici che ciascuno può reperire in qualunque momento.
La scarsa partecipazione al voto è, dunque, un sintomo della distanza che gli iscritti sentono nei confronti del proprio ente previdenziale, un messaggio affettivo anche se problematico. Noi della SIPAP lo abbiamo raccolto e rispondiamo invitando tutti i colleghi ad andare a votare.
ln questi anni, infatti, ci siamo mossi accogliendo i bisogni espressi dalla categoria, dai Colleghi liberi professionisti in particolare, che rappresentano la maggioranza degli iscritti degli Ordini e, oggi, anche delI'ENPAP.
Abbiamo combattuto contro il vuoto dei programmi e l'incapacità di chi ha governato nelle varie realtà locali, per dare una svolta e per offrire delle opportunità di sviluppo che rispondevano ai bisogni della libera professione. E oggi per l'Ente, come ieri e domani per gli Ordini, noi sentiamo il bisogno di una nuova azione politica, assolutamente diversa da quella fin qui condotta.
Questo è il nostro ideale!
Noi vogliamo realizzare questo ideale nell'interesse dell'intera comunità professionale, vogliamo re-suscitare nella categoria la coscienza e la capacità che le consentano di essere artefice delle proprie conquiste. Al contrario vediamo l'inettitudine a tradurre questa aspirazione in seri e coerenti passi politici. Coloro che hanno governato si sono rifugiati nella soddisfazione delle proprie vanità personali, assisi sulle poltrone da anni hanno esercitato il potere comefine e non come strumento per il perseguimento dell'interesse comune, tradendo di fatto il mandato ricevuto dagli elettori.
Adesso tocca a te. Noi siamo pronti a rilevare il mandato, se tu ce lo affiderai. Per questo Ti chiediamo il voto.
* Stefano Crispino
Presidente della SIPAP