Dom 2 giugno 2002 Il Sole 24 Ore Pag. 35
Lultimo articolo dello studioso morto giovedì scorso a 70 anni: una rilettura della teoria psicologica di Renè Guènon
Benvenuti nellarca dellinconscio
Quando Guènon morì nel suo ritiro del Cairo lascio uno stuolo di opere possibili a svolazzare attorno ai suoi patiti, a parte le lettere. Da queste caviamo i segreti della sua vita esoterica, il suo almanacco in tradizioni segrete, poniamo negli anni Trentasulla vita di comunità segrete in Europa, specie sulle cattedrali nascoste a Gondar dallImperatore Lalibelà sulliniziazione dei giovinetti al culto dellarca dellAlleanza ebraica, trasmesso dai primordi della Chiesa etiopica e custodito in una chiesetta decrepita sul lago di Gondar.
Le notizie sono di enorme portata per chi rammenti il passo di Agostino sulla messa catacombale, sospesa allimprovviso, con la cacciata dei catecumeni e lostensione sullara dellarca, mistero divino supremo agli iniziati di grado supremo; larca iniziatica, con le figure dei cherubini che segnano un mistero di Dio.
Perché lItalia scatenò la guerra allunico Stato africano dotato di tali tesori? So che un futuro diplomatico ebreo romano fu incaricato allora di tradurre per il ministero alcune opere essenziali della Chiesa etiopica. Sicchè mi pervennero tutte copie di lettere di Guènon, ma non pensai mai di farle stampare. Chi mi garantiva lo loro autenticità? Perché mescolarmi agli intriganti in lizza fra loro?
Grossato, che ha raccolto questi appunti per una rettifica dei concetti fondamentali di psicologia , ha perfino indovinato il periodo di composizione del malloppo: a Blois per i cinque allievi del corso di filosofia liceale Grossato, fra i più sistematici studiosi di Guènon, ha compilato un eccellente dizionario dei simboli presso Mondadori e ha svolto unanalisi guènoniana dellanno liturgico ebraico. Adesso insegna, accanto agli studiosi di gnosi e di guènonismo all?Università di Trieste, allUniversità di Gorizia. Mi giunge linvito alla presentazione della sua opera il 24 maggio alla Fondazione Cini sullisola di San Giorgio: lo scambio di lettere fra Guènon e Alain Demèlon, depositato alla Cini.Proprio ciò che mi aveva annunciato Moravia quando incomincia a leggere Guènon; era ancora vivo in una comune adiacente ai Castelli Romani Alain Damèlon. Il volume è edito da Olschki,Firenze.
Lopera di Guenon sulla psicologia parte dal fatto che con Locke nasce lidea di psicologia . Grandi conoscitori della psiche si erano accumulati ben prima, ma con Locke si incomincia a trattare i fenomeni interiori come tema di una scienza autonoma. Individuo un caso singolare di somiglianza, lo stupore del senatore Agnelli quando studiò Roma e arredò la esposizione sulla civiltà romana allEur. E lImpero romano come Fiat amica, impegnato a incanalare i trasporti tra Lazio e Egitto con efficacia economica impeccabile: flotte immense erano organizzate per sedare la fame dello stomaco e della mente. Eppure nessuno aveva ancora elaborato una scienza economica, come sera fatto? Semplicemente calcolando giusto quante navi occorressero, con quanti porti e quanti ingaggi. Esattamente alla stessa maniera ci si spiega come procedesse il mondo antico per calcolare le regole della psiche I fenomeni psichici non sono puramente quantitativi e la loro intensità non si misura in numeri, come la paralisi fisiologica non si sottomette alla psichica. Il pensiero si adatta alle condizioni di qualcosa che sta aldilà della vita, con fini che sovrastano quelli vigenti durante la vita. La psicologia è scienza della mente, si svolge con osservazione e induzione lipotesi va verificata e cè un limite oltre il quale linduzione si tramuta in deduzione fina a raggiungere il punto in cui si dimostra che la memoria risale allabitudine. Lisolamento del soggetto si ottiene mercè lipnosi, che lo rinserra in se stesso e lo fa ubbidire a stimoli artefatti.
La coscienza dei fatti psichici in genere li ripartisce in emotivi e volitivi, oltre che puramente intellettuali. Cè linconscio, che si è attribuito alla pluralità di coscienza, ipotesi disputabile. Invero lunità della coscienza non è mai metafisicamente rigorosa, né esistono prolungamenti, che formano linconscio. Per definirlo non è i caso di fermarsi a Leibniz perché già il numero di per sé è discontinuo e la continuità dellesistenza è un illusione: In realtà cè un minimo di fenomeni percepiti, ma linconscio mai non spiega il conscio, il cosciente chiaro e distinto è forse soltanto il contenete della psiche. Ribot fu il primo filosofo della coscienza, che attribuisce il fondo della psiche al semplice funzionamento psichico, ma forma in se stesso ununità altamente imperfetta. Lo psicologo che spiega la coscienza come il fisico o il matematico non spiegano spazio e tempo, anzi, nemmeno ne forniscono la definizione, perché dellirriducibile non si può Difatto le denominazioni della metafisica indù dei cinque sensi sono le uniche a reggere, nitide come le cinque dita della mano a cui si connettono. Lopera guènoniana interpreta lopera di Jung e si sofferma sul momento in cui nasce il metodo junghiano più intimo dellesame psichico; quando nel pieno della sua attività, Jung si sorprese a domandarsi: Ma che cosa sto facendo, questa non è certo scienza ma che cosè? di colpo udì la voce della sua cliente Sabina Spielrein che si pronunciava E arte. Decise di ingaggiare un discorso con la voce, concedendole la propria fonazione per offrirle tutto lo spazio necessario ad articolare un discorso. Il metodo era tratto dalle pratiche spiritistiche: così la psicanalisi si tramutò in sacramento del diavolo..
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