Torino.Dopo essere stata per anni il faro di processo di liberazione delle professioni, lEuropa torna sui suoi passi e riconosce la specialità dei servizi intellettuali. Infatti, nella direttiva degli appalti che, dopo, lapprovazione in prima lettura da parte del Parlamento Ue deve essere discussa dal Consiglio dei Ministri, si parla di servizi intellettuali.
Con questa definizione si supera spiega il relatore Stefano Zappalà (Forza Italia) lequiparazione fra professionisti e imprese che fino a ora ha caratterizzato la giurisprudenza e la legislazione comunitaria. Per i servizi intellettuali è vietato il subappalto e cè la tutela delle tariffe minime. Il quadro delle garanzie per i professionisti è completato dalla necessità di giustificare lappalto integrato di progettazione e costruzione e lobbligo di corrispondere il compenso per la partecipazione ai concorsi di idee.
Stefano Zappalà sta diventando in Europa difensore del modello italiano delle professioni. Ora il prossimo banco di prova è la discussione sulla proposta di direttiva relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali. Il progetto, approvato dalla commissione di Bruxelles lo scorso marzo, inizierà ad essere riesaminato martedì prossimo dalla Commissione giuridica del Parlamento Ue. La proposta mira a standardizzare le procedure di riconoscimento delle qualifiche, per facilitare la libera circolazione e lo stabilimento dei professionisti . Oggi le norme sono frastagliate in due direttive generali(la 88/48 e 92/519 e in una quarantina di discipline settoriali.
Dopo una ricognizione sul funzionamento del sistema spiga Zappalà la Commissione ha fatto una proposta tecnica per rendere più agevole il riconoscimento. In Parlamento e in Consiglio dei ministri dovremo ora misurarci con istanze politiche. Il 10 luglio, a Bruxelles, è convocata unaudizione per raccogliere i suggerimenti dei professionisti europei. Entro novembre il Parlamento dovrebbe concludere la prima lettura della direttiva. Ci sarà così il tempo per completare liter, eventualmente anche la procedura di conciliazione, entro la primavera del 2004.
Zappalà non anticipa giudizi sulla proposta della Commissione, ma è probabile che agli organismi professionali sia affidato il compito di valutare il curriculum (formativo e professionale) ai fini del riconoscimento delle qualifiche.