Mentre all’Enpap si discute in Abruzzo la professione muore
6 aprile 2009, dal terremoto devastante che ha colpito tutta la provincia dell’Aquila sono passati due mesi e mezzo e da allora per i nostri colleghi e le nostre colleghe abruzzesi tutto è cambiato.
Lo shock, la paura, il dolore per la scomparsa di persone care e di amici, lo smarrimento per aver perso anche la casa, i ricordi e tutto quanto faticosamente costruito.
Da allora si sono trovati senza lavoro, senza una fonte minima di sostentamento. Passata l’emergenza, passato il clamore mediatico e la forte spinta solidaristica, ognuno inevitabilmente si ritrova a dover fare i conti con se stesso, a fare il triste inventario di quel poco, seppur preziosissimo, che è rimasto, nel tentativo di reinventarsi una quotidianità.
Proprio di questo si tratta adesso, inventare un modo per andare avanti, per far fronte a tutte le incombenze della vita. Cibo, vestiario, alloggi, bollette e tutte le necessità primarie che siamo abituati a dare per scontato, ma che nella tragedia diventano la preoccupazione primaria, la fonte drammaticamente concreta di un’ansia esistenziale, che imprigiona chi la vive in una rincorsa del presente, impedendogli di progettare il futuro.
In una condizione come questa, risulta ancora più evidente l’importanza del varo delle forme di assistenza fortemente voluto dai consiglieri Sipap della passata gestione. Inoltre, ci rendiamo conto che il contributo che l’ENPAP può attualmente erogare per la ristrutturazione degli studi professionali, approvato dalla passata amministrazione è insufficiente, e per questo abbiamo elaborato una proposta per una indennità mensile che possa sostenere i nostri colleghi in questo difficilissimo momento di transizione. La proposta, a grandi linee, prevede lo stanziamento di una cifra che oscilli tra i 500 e i 600 mila euro al fine di garantire nel 2010 (valido retroattivamente per il 2009) un contributo pari a 800,00 euro mensili per un periodo minimo di 6 mesi e non superiore a 24 mesi. In sostanza, il contributo è destinato ai circa 50-60 colleghi libero professionisti, residenti nella provincia dell’Aquila, che a causa dei danni provocati dal sisma non potranno esercitare la professione per un periodo di almeno 180 giorni.
Per maggiori informazioni sulla proposta e’ possibile visionare la bozza di bando e di regolamento pubblicati sul sito della Sipap Nazionale.
Chiediamo all’attuale Consiglio di Amministrazione dell’ENPAP di rompere gli indugi, e di dare immediato seguito alle procedure previste dalla norma vigente e dallo statuto dell’ente per rendere effettiva questa misura. Infatti, allo stato attuale l’ente non è in grado di erogare un contributo di questo genere perché non è previsto dal Regolamento per l’Assistenza. Per tale motivo è necessario elaborare un bando e sottoporlo all’approvazione del Consiglio di Indirizzo Generale. Dopodichè la proposta dovrà essere sottoposta al vaglio dei Ministeri di Vigilanza per l’approvazione definitiva. Solo allora l’ente potrà legittimamente erogare anche questa forma di assistenza.
Non c’è altro tempo da perdere quindi, viste le lungaggini burocratiche necessarie! I bisogni dei colleghi abruzzesi sono fin troppo evidenti ed è anche increscioso metterli in condizione di dover fare (ancora una volta) una conta penosa delle loro necessità… urgono misure concrete!