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IL RETROSCENA

L’occhio del padrone
ingrassa il cavallo

L’Aupi contro tutto e tutti ostacola
il varo dell’assistenza ai liberi professionisti

 di Domenico Mastroscusa

Una serie di sgambetti per giochi di potere, anche a scapito degli interessi di tutta la categoria e soprattutto dei liberi professionisti, che poi rappresentano la quasi totalità degli iscritti all'Enpap. Insomma, i consiglieri della Sipap hanno dovuto districarsi dal costante boicottaggio dei consiglieri Aupi - Movimente - Noi Psicologi, che hanno costituito un vero e proprio asse politico all’interno dell’Ente contro la loro stessa ex maggioranza, basato sul tentativo di paralizzare lo start up di politiche favorevoli al sostegno e alla tutela dei liberi professionisti. Improvvise assenze in blocco dei consiglieri, voti contrari o astensioni multiple, ma anche sistemi molto più subdoli come un ricorso al Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali per far annullare la delibera di variazione del bilancio che dava l'avvio delle politiche di assistenza agli iscritti dopo 10 anni di attesa. Per questo oggi crediamo sia assolutamente importante far guidare l'Enpap da chi ha reali interessi perché l'Ente funzioni.

Un vecchio e saggio proverbio dice che “l’occhio del padrone ingrassa il cavallo”.

 

UNA DELIBERA IMPORTANTISSIMA

La delibera di variazione del bilancio di previsione 2008 riguardava la costituzione del fondo di 5 milioni di euro necessario a garantire l’assistenza ai liberi professionisti. E il motivo del ricorso che ha determinato la sospensione dei termini e il rinvio dell’approvazione è stata l’illegittimità del mezzo (la posta elettronica) con cui è stata comunicata l’integrazione dell’Ordine del Giorno del CIG del 24 maggio 2008”. Nessun rilievo di merito, quindi, ma solo un piccolo pretesto per rendere inutile il lavoro di tutti e bloccare ancora una volta ogni progetto come è sempre avvenuto in questi ultimi anni.

Secondo il ricorso la trasmissione della documentazione ad essa relativa, sarebbe stata "comunicata con un preavviso di giorni ingiustificatamente breve, non sussistendo il carattere di urgenza della variazione dell'ordine del giorno. Inoltre, la variazione era stata comunicata tramite e-mail, contrariamente da quanto previsto dal regolamento dell’Ente, secondo il quale le convocazioni delle riunioni devono essere fatte tramite fax o telegramma.

 

VIA I DIPENDENDI PUBBLICI DAL CIG DELL'ENPAP

Questo increscioso episodio deve far riflettere su come e quanto l’AUPI, un sindacato i cui iscritti sono dipendenti di strutture pubbliche, sia inadeguato a guidare l'Enpap che è nato principalmente per tutelare gli psicologi che hanno intrapreso la libera professione. I dipendenti pubblici, infatti, hanno poco da perdere se i fondi per l’assistenza Enpap tardano ad arrivare, perché il contratto che hanno sottoscritto con la struttura pubblica  per la quale lavorano, garantisce loro malattia, maternità e altre forme di tutela, di cui i liberi professionisti non avevano mai potuto godere fino a quest'anno.

 

ECCO IL PASTICCIO CHE HANNO CREATO

Nella riunione del 18 luglio 2008 il collegio dei sindaci dell’Enpap ha preso atto della nota del ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali che informava l’Ente della sospensione dei termini di decorrenza in materia di vigilanza sui bilanci di previsione e, quindi, ha rinviato l’approvazione della delibera pervenuta dall’Enpap, all’interno della quale erano stati stanziati 5 milioni di euro per il fondo di assistenza ai liberi professionisti.

Fortunatamente, il collegio dei sindaci con una nota e poi il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, una volta vista la documentazione relativa al regolamento per valutare se esistessero elementi sufficienti a sostegno del ricorso e se le scelte procedurali del coordinatore del CIG fossero state corrette, hanno stabilito, come previsto dal regolamento, che se esistono motivi di urgenza si può convocare una riunione con soli tre giorni di anticipo.

Dall’analisi di quanto esposto il Ministero ha convenuto che “(...) l’atto integrativo della convocazione, pur non essendo stato spedito tramite lettera o fax, come previsto dal regolamento, ha comunque raggiunto lo scopo in quanto 9 su 10 dei ricorrenti sono stati presenti alla seduta del 24 maggio 2008 e non hanno ritenuto di far rilevare la presunta illegittimità all’inizio della seduta.” Anche sul tema dell'urgenza il Ministero ha condiviso le osservazioni del Collegio dei Sindaci. Per dovere di cronaca va detto che l'uso della posta elettronica per le comunicazioni era già stato utilizzato in molte altre sedute, divenendo una prassi accettata.

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